mercoledì 29 novembre 2017

Sensazionale! Scovata la postazione radar di Riva Ligure. Immagini esclusive!



A due passi da Sanremo, tra le cittadine di Riva Ligure ed Arma di Taggia, sulla collinetta che le divide, accuratamente nascosta in mezzo a siepi, serre abbandonate e vegetazione, sorge, parzialmente al di sotto del profilo del terreno, un'installazione radar. L'esistenza di questa postazione radar fornisce finalmente una prova schiacciante su quali sono le motivazioni per cui in questa zona del Ponente Ligure le precipitazioni piovose sono costantemente impedite dalle attività di geoingegneria clandestina aka "scie chimiche".



L'umidità e la pioggia, infatti, sono un ostacolo per le comunicazioni nel range delle microonde. La postazione è oscurata su Google Maps ed anche le vedute da terra con Google Street sono rese indistinguibili. L'area è stata, infatti, volutamente sottoposta a sfocatura. L'impianto è dunque, in tutta evidenza, di un certo interesse militare.



AGGIORNAMENTO:

Volete ridere? Il radar avrebbe come finalità il contrasto dell'immigrazione clandestina. Peccato che sia proprio la Marina militare italiana, insieme alle ONG, ad imbarcarli sulle sue navi, per scaricarli tutti sui nostri porti italiani... Motivo per cui il radar, chiaramente, ha altre finalità che a noi non è dato sapere.

I sensori radar sono di produzione israeliana (Elta Systems LTD) e sono distribuiti dalla azienda italiana Almaviva S.P.A.

Qui le specifiche salienti del radar.

ELM-2226 - ACSR Brochure.

ELM-2226 - ACSRSend

Main System Features

Combat Field proven systems.
Operates 24/365 under all weather conditions.
Local or remote operations.
Full Solid state Radar with very high MTBF (>5000h).
Background map on color display
High reliability, availability and operational readiness
Over 500 Simultaneous track capability
Very high range accuracy (1 m typical)
Range Signature classification capability.
Simple network control of several radars controlled by a remote command and Control Centre/ VTMS.
MS windows Graphic Interface.

Specifications:

X - Band Linear FMCW radar. [1]
Azimuth Beamwidth < 1.5° Elevation Beamwidth < 3.5° Detection range (sea State 3): Rubber Boat >20 Km
Patrol Craft >60 Km
Shipping Vessel – Up to the horizon

[1] La banda X è un intervallo di frequenze destinato ad una delle bande delle microonde. La larghezza di banda si estende dai 7 ai 12,5 GHz (la porzione 10,7-12,5 si sovrappone alla banda Ku), con una banda standard per il downlink da 7,25 a 7,75 GHz (uplink da 7,9 a 8,4 GHz), è una parte della banda delle microonde nello spettro elettromagnetico. La tipica frequenza di oscillazione di una banda-X LNB è pari a 6300 MHz.

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NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

9 commenti:

  1. Guarda caso gli aerei (che bruciano composti igroscopici ed elettroconduttivi) tagliano tutti sull'area della postazione radar.

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  2. Ciao Rosario, ho letto che c'è stata una tromba d'aria su Sanremo.
    Complimenti per la scoperta del radar militare, quello che mi domando è se succede questo in una piccola provincia come quella di Imperia dalle altre parti che fanno?

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    1. Giusta osservazione, Gighen. Ma forse la scelta è caduta proprio su Riva Ligure proprio perché cittadina fuori dalle cronache e lontana dalle attenzioni degli italiani.

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  3. Sul pericolo elettromagnetico rappresentato dall’ultima generazione di radar anti-immigrati, è intervenuto Massimo Coraddu dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Cagliari. Il fisico ha analizzato lo studio di impatto elettromagnetico prodotto dagli ingegneri Antonio Casinotti e Giampaolo Macigno per conto della società Almaviva, relativo all’installazione dei radar a Gagliano del Capo e Siracusa. “Gli EL/M2226 ACSR sono trasmettitori Linear Frequency Modulated Continuous Wave (LFMCW) in X-band (dagli 8 ai 12.5 GHz di frequenza), con una potenza di emissione di 50W e onde molto corte comprese tra i 300MHz e i 300 GHz”, esordisce Coraddu per poi denunciare come le due analisi “appaiano gravemente carenti sotto molteplici aspetti”, mentre i “risultati vengono riportati in modo poco trasparente e di difficile lettura”. “Esistono notevoli incertezze ed imprecisioni riguardo le caratteristiche tecniche e l’esatta modalità di funzionamento del radar, dovute all’incompletezza di quanto riportato nell’analisi d’impatto e ad incoerenza con quanto riportato dal costruttore”, scrive il fisico. “La procedura di calcolo adottata nello studio di Almaviva non è chiara (non è specificato quali strumenti software sono stati utilizzati e come); parte delle formule riportate sono erronee o inadeguate alla situazione (adozione di una approssimazione di “campo lontano” a distanze inferiori al limite che lo consente); non si è tenuto conto di tutti i contributi alle emissioni”.

    Tra le gravi “incongruenze” delle caratteristiche tecniche del sistema radar, Massimo Coraddu individua quella relativa alla sua presunta velocità di rotazione costante. “Nella sua documentazione, la casa produttrice Elta-System vanta la grande capacità di risoluzione di questo radar, a loro dire capace di individuare il periscopio di un sommergibile tra i flutti a decine di Km di distanza, valutare direzione, velocità e numero di persone a bordo di una piccola imbarcazione a 20 Km di distanza. Sembra poco probabile che tali prestazioni si possano raggiungere semplicemente scansionando a velocità costante il tratto di mare antistante. È verosimile invece che la velocità di rotazione sia costante solo in fase di sorveglianza, mentre nel momento in cui un bersaglio viene individuato, il dispositivo possa essere bloccato ed il fascio diretto sul bersaglio sino alla sua completa definizione. In questo caso, nella valutazione del possibile danno alle persone, deve essere individuato come peggior incidente possibile quello in cui il radar viene puntato e rimane fisso sul soggetto”.

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    1. Inoltre, in entrambe le analisi di impatto elettromagnetico, le uniche misure sul campo riportate sono quelle relative al livello di fondo dei campi presenti. “Una scelta immediatamente incongrua” scrive Coraddu. “Le misure sono state effettuate infatti con la sonda isotropa EP330, fabbricata dalla Narda S.r.l., che registra campi sino alla frequenza massima di 3 GHz, mentre il radar "anti-migranti" emetterà a frequenze molto superiori (oltre 9 GHz), alle quali la sonda non è sensibile ed il cui fondo quindi non può essere rilevato”.

      Finanche “erronee” appaiono poi le procedure di calcolo dell’intensità delle onde irradiate negli impianti di Gagliano del Capo e Siracusa. Nello specifico, il calcolo del cosiddetto “campo vicino” – i cui effetti elettromagnetici vengono definiti “trascurabili” – è stato effettuato adoperando le formule adottate per la zona di “campo lontano”, non ottemperando a quanto previsto dalla norma CEI 211-7, per cui “ il limite di campo vicino deve essere posto alla maggiore delle due distanze, e dunque le formule approssimate per il campo lontano si potranno usare solo a distanze maggiori o uguali a 470 mt, e non a pochi metri dal sistema radiante, come specificato nella relazione”.

      A conclusione del suo studio, Massimo Coraddu individua un’altra grave incongruenza nelle procedure di calcolo dell’elettromagnetismo dei sistemi made in Israele. “Tutte le stazioni radar di sorveglianza prevedono anche un dispositivo di telecomunicazione, un ponte radio per inviare i dati, in tempo reale, al centro di Comando, Controllo, Comunicazioni, Computing ed Informazioni C4I del Comparto Aeronavale della Guardia di Finanza”, scrive il fisico. “Come specificato dall’Ingegner Ferri dell’impresa Almaviva spa, in sede di conferenza dei servizi, per quanto riguarda l’installazione radar di Capo Sperone (Sardegna), ad esempio, il ponte radio è realizzato con un sistema radiante fisso di 120 cm di diametro operante nella banda di 8 GHz. Le emissioni di questo sistema di telecomunicazioni devono quindi essere valutate, mentre invece in entrambe le analisi di impatto elettromagnetico viene invece misurata, in modo scorretto, solo la componente di fondo, mentre non si tiene conto in alcun modo del contributo del ponte radio. Possiamo pertanto affermare che è stata applicata una procedura inconsistente e inadeguata per la valutazione delle emissioni nella zona circostante il radar”. I nuovi radar della Guardia di finanza, prima ancora di scatenare la loro guerra ai migranti, hanno già fatto le prime vittime: l’ambiente, il paesaggio e la salute delle popolazioni residenti.

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  4. PERICOLI PER LA SALUTE - I radar funzionano in qualunque condizione atmosferica, sono a prova di hackeraggio e di qualsiasi disturbo elettronico, ma non sono strumenti innocui, come riconosce la stessa Elta Systems che li produce: emettono onde molto corte in X-band e, secondo vari esperti, possono essere dannosi per i pesci e per la flora marina. L’Italia ha comprato solo i modelli a struttura fissa, scartando (per ora) quelli mobili e più sofisticati per navi e motovedette. Non si sa esattamente dove saranno dislocati, ma si vedranno bene perché di solito vengono montati su piattaforme alte 40 metri: fra le località prescelte, vi sarebbero Capo Murro nel Siracusano, Gagliano del Capo in provincia di Lecce e l’isola di Sant’Antioco, in Sardegna. «Questi radar li utilizziamo da anni – dicono dal ministero della Difesa dello Stato ebraico -. Ci hanno permesso di bloccare i tentativi d’infiltrazione dalle coste egiziane. Ma il capolavoro lo fecero con l’operazione Karin A»: la nave carica d’armi che gl’israeliani scoprirono nel 2002 nel Mar Rosso. I corpi speciali la bloccarono a 500 chilometri da casa. Nel cuore d’una tempesta. E il capitano, un palestinese finito in galera, ancora si chiede come fecero.

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    1. A quanto risulta da precedenti analisi, l’esposizione diretta al fascio principale emesso dal radar ELM2226 (di produzione ELTA System) possono superare il limite di esposizione previsto dalla legislazione italiana (Legge 36 del 22 Febbraio 2001 e dal decreto attuativo DPCM dell’8 Luglio 2003) per distanze inferiori a circa 100 metri dall’antenna. Il superamento del limite di esposizione, fissato a tutela degli effetti acuti dovuti, espone al rischio di subire danni per esposizioni anche di breve durata (gli organi più esposti sono gli occhi e le gonadi).

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