sabato 16 dicembre 2017

Scie chimiche: analizzato il liquido prelevato da un velivolo civile A-320


E' stata analizzata (con il metodo dei reagenti Osumex) la sostanza chimica che ancora sgocciolava dalla fusoliera di un velivolo commerciale A-320 appena rientrato da una missione di geoingegneria clandestina con a bordo ignari passeggeri. Rilevati zinco, piombo, rame, cadmio, cobalto, mercurio. Il composto, che ha formato un deposito sul fondo della provetta, si presenta alla vista di colore giallognolo e risulta essere di media densità. Rilascia inoltre un inconfondibile odore di uova marce. Zolfo? Al fine di rilevare la precisa composizione chimica del liquido, si auspica un più approfondito esame tramite spettrometria degli elementi identificati. Esame che verrà condotto presso laboratorio francese.



Il prelievo è stato effettuato raccogliendo quanto ricadeva da uno dei tre fori raffigurati in immagine. Si tratta di aperture di forma esagonale, che, per la particolare conformazione, facilitano la fuoriuscita del liquido anche senza che questo sia espulso in pressione. I tre fori sono situati appena dietro la stiva centrale dell'A-320, nella zona inferiore della fusoliera. Il dispositivo è implementato su diversi aeromobili. In special modo A-320 ed A-319.



Come prevedibile, il Dottor Stefano Montanari, al quale è stato chiesto se era disponibile ad analizzare il liquido, si è prontamente defilato, rifiutando ogni coinvolgimento ed accampando giustificazioni davvero poco credibili.

Qui il link per finanziare le analisi spettrometriche tramite laboratorio referato. Sono necessari circa duemila (2000) euro.



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Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

La guerra climatica in pillole

NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.

mercoledì 29 novembre 2017

Sensazionale! Scovata la postazione radar di Riva Ligure. Immagini esclusive!



A due passi da Sanremo, tra le cittadine di Riva Ligure ed Arma di Taggia, sulla collinetta che le divide, accuratamente nascosta in mezzo a siepi, serre abbandonate e vegetazione, sorge, parzialmente al di sotto del profilo del terreno, un'installazione radar. L'esistenza di questa postazione radar fornisce finalmente una prova schiacciante su quali sono le motivazioni per cui in questa zona del Ponente Ligure le precipitazioni piovose sono costantemente impedite dalle attività di geoingegneria clandestina aka "scie chimiche".



L'umidità e la pioggia, infatti, sono un ostacolo per le comunicazioni nel range delle microonde. La postazione è oscurata su Google Maps ed anche le vedute da terra con Google Street sono rese indistinguibili. L'area è stata, infatti, volutamente sottoposta a sfocatura. L'impianto è dunque, in tutta evidenza, di un certo interesse militare.



AGGIORNAMENTO:

Volete ridere? Il radar avrebbe come finalità il contrasto dell'immigrazione clandestina. Peccato che sia proprio la Marina militare italiana, insieme alle ONG, ad imbarcarli sulle sue navi, per scaricarli tutti sui nostri porti italiani... Motivo per cui il radar, chiaramente, ha altre finalità che a noi non è dato sapere.

I sensori radar sono di produzione israeliana (Elta Systems LTD) e sono distribuiti dalla azienda italiana Almaviva S.P.A.

Qui le specifiche salienti del radar.

ELM-2226 - ACSR Brochure.

ELM-2226 - ACSRSend

Main System Features

Combat Field proven systems.
Operates 24/365 under all weather conditions.
Local or remote operations.
Full Solid state Radar with very high MTBF (>5000h).
Background map on color display
High reliability, availability and operational readiness
Over 500 Simultaneous track capability
Very high range accuracy (1 m typical)
Range Signature classification capability.
Simple network control of several radars controlled by a remote command and Control Centre/ VTMS.
MS windows Graphic Interface.

Specifications:

X - Band Linear FMCW radar. [1]
Azimuth Beamwidth < 1.5° Elevation Beamwidth < 3.5° Detection range (sea State 3): Rubber Boat >20 Km
Patrol Craft >60 Km
Shipping Vessel – Up to the horizon

[1] La banda X è un intervallo di frequenze destinato ad una delle bande delle microonde. La larghezza di banda si estende dai 7 ai 12,5 GHz (la porzione 10,7-12,5 si sovrappone alla banda Ku), con una banda standard per il downlink da 7,25 a 7,75 GHz (uplink da 7,9 a 8,4 GHz), è una parte della banda delle microonde nello spettro elettromagnetico. La tipica frequenza di oscillazione di una banda-X LNB è pari a 6300 MHz.

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Le nubi che non ci sono più

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La guerra climatica in pillole

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domenica 29 ottobre 2017

The "RAINMAKER" - Ionizzatore modulare a sandwich - Schema costruttivo



CHE COS'E' IL RAINMAKER

Il "Rainmaker" di Tanker enemy è un generatore multi-modulare di ioni negativi. Ogni singolo elemento ionizzatore produce 25 milioni di ioni negativi per centimetro cubo, misurati alla distanza di 10 cm. Questo prototipo dispone di 31 elementi di ionizzazione, il che vuol dire che produce 775 milioni di ioni negativi per cm3. Ogni esemplare di "Rainmaker" ha una copertura di circa 1 Km/q. Da qui risulta evidente che, in questo caso, non è la potenza ad essere rilevante, ma la quantità. Diciamo quindi che, se intendiamo ottenere risultati tangibili, servono almeno 50 "Rainmaker" (per ogni centro abitato di 60.000 abitanti) come questo. Verrebbero quindi prodotti oltre 38000 milioni di ioni negativi, per una copertura complessiva pari a circa 50 Km quadrati. Ciò costituirebbe una spina nel fianco per gli artefici della siccità in Italia.

COME FUNZIONA ED A CHE COSA SERVE

Per convezione gli ioni negativi tendono a salire ed aggregarsi ai nuclei di condensazione (generalmente si tratta di pulviscolo atmosferico o di pollini), mentre le polveri inquinanti, caricate positivamente, sono attratte verso il dispositivo.

L'introduzione di gocce elettricamente caricate in una nuvola naturale influisce sulla probabilità di collisione e quindi il tasso di coalescenza delle stille per produrre gocce di pioggia. A seconda della natura della nube, ciò si traduce in una maggiore crescita della caduta di pioggia. Presumo che siano necessari almeno 50 "Rainmaker" per ogni centro abitato. In questo esemplare è presente una trentina di generatori di ioni negativi, il che permette di produrre un considerevole quantitativo di cariche negative, utili, in primis, ad abbattere le polveri sottili e, in seconda istanza, (all'unisono con altri esemplari), a generare la pioggia. Sono ben accetti contributi (idee e finanziamenti) per promuovere la ricerca ed il conseguente perfezionamento del "Rainmaker".



SINERGIE

Non basta il nostro apparato, ovviamente. Deve lavorare in sinergia con altri, anche se, in qualche caso, può determinare una precipitazione, sempre se non sciano da matti. Il "Rainmaker" così configurato nasce per essere uno strumento che deve funzionare insieme con altri, contemporaneamente. Si deve creare una rete di ionizzatori. Solo così si possono contrastare le operazioni di inibizione delle precipitazioni. Quindi auspico che in tanti intendano replicare il progetto. Comunque costruirò tanti di quegli esemplari da riempire tutti e tre i terrazzi di casa! L'ho detto e lo faccio.

RIDURRE L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Un complesso costituito da centinaia di "Rainmaker" per ogni città potrebbe inoltre essere la risoluzione all'inquinamento atmosferico. La macchina della pioggia ha, come primo effetto benefico, l'abbattimento delle polveri sottili e quindi la riduzione delle nebbie chimiche di ricaduta. D'altronde diversi brevetti sulla riduzione dell'inquinamento atmosferico si basano sulla messa in funzione di ionizzatori. Gli ioni negativi attraggono il pulviscolo, caricato positivamente e lo neutralizzano.

I BREVETTI



La macchina si basa sulla tecnologia ATLANT.

Come funziona ATLANT™

Gli ioni negativi sono generati da un generatore di alta tensione attraverso una scarica a corona.

Gli ioni si attaccano alle particelle (aerosol) nell'atmosfera, che in seguito agiscono come nuclei di condensazione nella nube (CCN).

Gli aerosol carichi vengono trasportati all'atmosfera più alta da vento, convezione atmosferica e turbolenza.

Il vapore acqueo si condensa su questi aerosol carichi per formare goccioline di precipitazioni cariche (inizialmente 1-2 micron di diametro).

Le forze elettrostatiche sull'interazione di gocce (caricate e non caricate) promuovono la coalescenza delle gocce della nuvola ed accelerano la loro crescita al minimo di 1 mm di diametro necessario affinché le stille si trasformino, per effetto della gravità, in pioggia.


ATTENZIONE! Trattasi di dispositivo ad alta tensione. Non esporre a conduttori elettrici ed acqua. Mantenere una distanza di sicurezza di almeno 50 cm dall'apparato. Tenere lontano dalla portata di bambini. Si declina ogni responsabilità in caso di uso improprio.

Progetto pioggia - Contribuisci ora! Donazione con PostePay: 4023 6009 4336 4051 - Codice fiscale: MRCRSR61C19I469R - IBAN: IT48I0617522700000001977280 Oppure fai una donazione con PayPal.


ADDENDUM dell'8 novembre 2017:

Un dato di fatto inconfutabile: nelle ultime 24 ore il quantitativo maggiore di precipitazioni è stato registrato nell'area di copertura del "RAINMAKER", confermando il trend statistico precedente. Lo ionizzatore modulare pare assolvere la sua funzione di favorire le benefiche piogge senza creare nubifragi, ma distribuendole in un periodo medio-lungo. La mappa ARPAL mostra le precipitazioni misurate in millimetri (nelle ultime 24 ore) e siamo propensi a pensare che l'apparato sia efficace. Infatti la zona con il maggior quantitativo di acqua caduta al suolo si trova proprio dove è in funzione il "RAINMAKER".



ADDENDUM del 10 dicembre 2017:

Ottimi risultati del "Rainmaker" operativo a Sanremo. Come si nota dalla mappa, il quantitativo di precipitazioni nel Ponente Ligure ha la sua origine ove è situato lo ionizzatore modulare. Il "Rainmaker" funziona! BEN 60 MILLIMETRI NEL PUNTO DI INSTALLAZIONE DEL RAINMAKER, MISURATI A FINE GIORNATA e sino 150 mm sino al giorno successivo. Il punto di origine è sempre il medesimo, a riprova dell'efficacia dell'apparato.




ART Omani Trials with Technology Overview from Tex Whitney Productions on Vimeo.


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Le nubi che non ci sono più

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venerdì 4 agosto 2017

Perturbazione in arrivo: prepariamoci ad altri nubifragi da guerra climatica

Per il 9 agosto si prevedono scie chimiche di tipo persistente, atte a ritardare l'effetto della perturbazione in arrivo. Come conseguenza le precipitazioni verranno inibite nella Liguria di Ponente, mentre si verificheranno disastri nel Levante Ligure, Emilia, Toscana, Piemonte, Lombardia.



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Le nubi che non ci sono più

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venerdì 21 luglio 2017

Microonde, scie chimiche e nubi



Il documento "Weather modification - final report”, 2001, conferma quanto abbiamo asserito in questi anni e cioè che le operazioni chimiche, volte a distruggere la nuvolosità naturale, abbassando in misura drastica l'umidità atmosferica, sono di necessità compiute a quota cumulo (2.000 metri al massimo). Nel documento si legge apertis verbis che l'inseminazione prosciugante deve essere eseguita alla base del cumulo, per sfruttare le correnti ascensionali e che i "cumuli da bel tempo" sono i principali candidati per il "cloud seeding igroscopico", definito "cloud base hygroscopic seeding", poiché sono formazioni portatrici di grossi quantitativi d'acqua. Tali nuvole devono essere quindi dissolte, prima che si trasformino in cumulonembi forieri di pioggia. Tutto ciò non basta! Nel testo si citano tecniche di dispersione tramite aerei pressurizzati, dotati di "wing-tip generators", ovvero "generatori di false contrails aerodinamiche".

Perché accade ciò?

Avviene a causa di precise esigenze legate al funzionamento di strutture a terra e di satelliti in orbita ad alta risoluzione: sono dispositivi che funzionano nel range delle microonde (banda Ka) e che diventano inservibili in presenza di nuvole. Queste esigenze sono indicate in molti documenti reperibili in Rete.

Nei periodi in cui si stabilisce un'area anticiclonica... all'alba è facile osservare cumuli in dissolvimento rapido, a seguito delle attività di aerosol della notte. Il cielo si presenta sgombro da qualsivoglia formazione nuvolosa. Gli ultimi cumuli da bel tempo formatisi nelle ore precedenti, vengono distrutti dagli elementi igroscopici dispersi nelle ore notturne.

"Perchè non ci sono nuvole né scie?" Per il semplice motivo che quando si instatura l'alta pressione è ormai prassi disperdere a bassa altitudine elementi igroscopici ed elettroconduttivi ad elevata persistenza avvantaggiandosi dell'oscurità, mentre di giorno i militari sfruttano il particolato diffuso nottetempo ed irrorano solo ad altitudini elevate. Queste operazioni sono integrate con l'uso dei satelliti, che lavorano nella banda delle microonde e che incrementano ulteriormente le temperature. Tale situazione viene inoltre aggravata dalla notevole riduzione, come si accennava prima, dell'escursione termica notturna, grazie alla presenza di particolato in bassa atmosfera, frutto delle irrorazioni precedenti e verificatesi nella notte.

Quelli che vediamo noi non sono aerei ad alta quota, ma velivoli che incrociano a quote medio-basse. Ragionate! Per 50 anni non si sono mai visti aerei di linea. Al massimo... nei periodi invernali, magari al tramonto, si notava una piccola scia, mentre l'aereo nemmeno si distingueva. Esso appariva come un puntino, poiché sorvolava ad altitudini elevate. Oggi che le quote di crociera sono state addirittura innalzate, a maggior ragione, non si possono assolutamente scorgere aerei che volano a quote superiori agli 8.000 metri. Eppure vi hanno convinto che sia così!

Ascoltando i servizi meteo, si noti bene... gestiti dai militari, si ha un'ulteriore conferma del tentativo di normalizzare una situazione per nulla normale, ogni qualvolta il graduato di turno recita: "Cielo sereno e soleggiato, senza nubi significative. Al più delle innocue velature di passaggio", oppure: "Cielo sereno e senza fenomeni" o ancora "Soleggiato e senza fenomeni di rilievo. Al massimo qualche nube nel pomeriggio, ma non associata a fenomeni".

Quanto sin qui chiarito, è suffragato da uno studio denominato "Aumento della risoluzione spaziale per il sondaggio di temperatura e di umidità da satellite geostazionario mediante radiometria ad onde millimetriche e submillimetriche", ma anche in un libro sulle strategie militari "The Fundamentals of Aircraft Combat Survivability Analisys and Design". Tra l'altro questo contenuto è stato più volte censurato sulla Rete, a seguito di un nostro articolo ad esso correlato.

DOVE SONO I TEMPORALI DI CALORE?

Esigenze legate al funzionamento dei radar come il MUOS di Niscemi, in Sicilia, che funzionano nel range delle microonde e che non vanno assolutamente d'accordo con le nuvole portatrici di pioggia, vengono indicate in documenti reperibili in Rete.

Quanto sin qui chiarito, è suffragato da uno studio dell'Università di Bologna: "Aumento della risoluzione spaziale per il sondaggio di temperatura e umidità da satellite geostazionario mediante radiometria ad onde millimetriche e submillimetriche", nel quale si fa riferimento alle nubi portatrici di precipitazioni come un problema per le microonde.

A pagina 8 si legge...

"Il grande vantaggio del telerilevamento alle microonde rispetto a quello infrarosso è da ricercarsi nel fatto che le idrometeore che costituiscono le nubi hanno generalmente dimensioni comparabili con le lunghezze d’onda infrarosse, portando quindi la radiazione IR rapidamente all’estinzione per fenomeni di scattering (dispersione ed indebolimento del segnale, n.d.r.). Ciò comporta che in presenza di campi nuvolosi il telerilevamento IR è in grado di osservare solamente gli strati superiori della nube senza poter osservare gli strati sottostanti, mentre le MW (microonde) consentono di osservare anche le zone sottostanti la nube, giungendo fino alla superficie terrestre, almeno finché alle nubi non sia associata alcuna precipitazione. Questa è la caratteristica più importante che rende il telerilevamento alle microonde uno strumento molto utile per l’analisi meteorologica in condizione di cielo non chiaro.

Impiegando invece le microonde (MW), nelle bande di assorbimento dell’O2 a 54 GHz (per la temperatura) e dell’H2O a 183 GHz (per l’umidità) si riesce, sia pure con risoluzione verticale ed orizzontale minore, ad eseguire il sondaggio anche in presenza di nube, almeno finché essa non sia associata a precipitazione. Alle frequenze elettromagnetiche nelle MW corrisponde, infatti, una lunghezza d’onda millimetrica che non interagisce in modo significativo con i costituenti delle nubi che sono generalmente di almeno un ordine di grandezza inferiore
".


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CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 4 luglio 2017

L'A.R.P.A.L. ci spiega le velature...



A questo link: https://www.arpal.gov.it/101-flexicontent/agl/2312-faq-clima.html mi sono imbattuto in una serie di castronerie scritte sul portale dell'A.R.P.A.L. Sono baggianate pesudo-scientifiche atte a giustificare goffamente la presenza di "scie" e velature in cielo ed a spacciarle per "contrails". Mi sono ribaltato dalle risate. Non è possibile scrivere cose del genere e presentarle come "scienza". Almeno imparassero a scrivere! 🤣 Ma... a parte gli scherzi... queste criminali affermazioni sono un insulto all'intelligenza umana e ricordo che chi ha scritto questa vergogna, si becca l'immeritato stipendio con i denari di tutti noi contribuenti.




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martedì 2 maggio 2017

Come sono cambiate le previsioni del tempo



Non solo il tempo meteorologico non è più quello di una volta, ma pure le “previsioni”. Negli ultimi tempi la neo-lingua della meteorologia è invasa da parole e perifrasi significative: quando si preannuncia la possibilità di precipitazioni, si evoca sempre il “rischio” o addirittura il “pericolo” di piogge affinché l’opinione pubblica le associ, in una sorta di reazione pavloviana a qualcosa di sinistro, di minaccioso, laddove l’acqua è vita.

Nel migliore dei casi, eventuali precipitazioni sono “disturbi”: ancora una volta si usa un termine appartenente ad un’area semantica negativa, come se un’acquerugiola, invece di essere un piacevole intermezzo naturale, fosse un fastidioso contrattempo. Nell’immaginario collettivo la pioggia è demonizzata, accostata a nubifragi ed alluvioni, mentre la siccità, concomitante con cieli perennemente “velati” ed orribili, è vissuta come una situazione persino desiderabile.

La neve non è stata criminalizzata, a differenza della pioggia, solo perché connessa ad una concezione turistica, al fatuo divertimento di maldestri sciatori da “settimana bianca”.



Inquietante è l’accezione assunta dal vocabolo “soleggiato”: “soleggiato” è – non sembri paradossale - sinonimo di “nuvoloso”, ma con una coltre creata dalle scie degli aerei incivili, un sudario attraverso cui filtra a volte un barlume di un sole cimiteriale.

I bollettini poi si limitano a constatare situazioni de facto, in luogo di indicare le cause che determinano o propiziano il “bel tempo” o il tempo piovoso: non ci si riferisce quasi mai alla circolazione atmosferica, alle aree di bassa ed alta pressione, ai fronti perturbati, a valori igrometrici, termici etc. E’ ovvio che, in un contesto dove quasi tutte le manifestazioni sono sintetiche, non ha più senso richiamarsi a circostanze normali: è come se, in modo obliquo, si ammettesse che la natura non ha più alcuna attinenza con quanto avviene in atmosfera.

Al cittadino medio-basso importa solo sapere se il fine settimana sarà “rovinato” da un temporale: ignora che, se si scatenasse un acquazzone, sarebbe poi seguito da luminose schiarite con un sole splendido, mentre se, come avviene di solito, sarà preannunciata una giornata “asciutta” - altro aggettivo molto in voga tra i deficienti della meteorologia ufficiale - intere giornate saranno contraddistinte da un firmamento con strati chimici neuro-tossici.

Questi pochi esempi denotano la spaventosa decadenza della “scienza meteorologica”, in realtà patetico paravento per nascondere le operazioni di geoingegneria clandestina: di questa decadenza, che rispecchia il declino e la perversità dell’intera “informazione” di regime, sono protagonisti previsori graveolenti, “esperti” mefitici. Si è scivolati dalla meteorologia al meteorismo.


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venerdì 20 gennaio 2017

Primo prelievo in quota tramite drone - Raccolta fondi



Tanker enemy organizza il primo prelievo in quota tramite drone semi-professionale, controllato da pilota abilitato. Il prelievo si avvale del "DJI Drone Phantom 4", fornito di videocamera in alta risoluzione (12 MP/4K) e sistema di controllo GPS. A bordo del velivolo radiocomandato è montato un kit (realizzato ad-hoc) che aspirerà l'aria in quota e la depositerà su filtro apposito (3M). Il filtro raccoglierà frammenti di pulviscolo in varie aree non antropizzate, ma note come corridoi di discesa impiegati dai velivoli civili in avvicinamento ad uno scalo aeroportuale. I campioni saranno analizzati ed i risultati saranno pubblicati su Tankerenemy.com. Lo scopo ultimo è quello di sensibilizzare la popolazione (e gli organi preposti alla salvaguardia dell'ambiente e della salute umana) in merito alla presenza di polveri in nanoparticolato di ricaduta, potenzialmente letali e di accertata provenienza aeronautica. Allo scopo di poter mettere in atto al più presto possibile il nostro prelievo (nonché analizzare il pulviscolo in spettrometria), abbiamo bisogno di un contributo da parte di tutti voi che, anche con pochi euro, puntate ad iniziative forti per contrastare la guerra climatica in atto e per dimostrare la neurotossicità dei carburanti avio. Il Jet-A1, è, infatti, come dimostrato dai recenti studi della dottoressa Lohmann, la principale causa della ricaduta di elementi chimici neurotossici come l'alluminio, il bario, il manganese. Ok... diamoci da fare! Il link per finanziare la campagna è questo.

Grazie a tutti!




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domenica 15 gennaio 2017

Guerra del clima e boati: stretto collegamento tra carbonato di calcio e laser



L'impiego di carbonato di calcio (composto igroscopico) per impedire le precipitazioni è un dato di fatto e, a giudicare dai documenti E.N.A.V. anche l'uso del laser nell'ambito di sperimentazioni sul trasferimento delle informazioni, è cosa reale. L'interazione fra CARBONATO DI CALCIO e LASER, guarda caso, induce deflagrazioni molto violente. Ecco spiegati i boati che si percepiscono in tutto il mondo e che hanno interessato anche Sanremo e provincia in queste ore. Proprio in questo lasso di tempo la copertura artificiale sul Ponente ligure è totale (e l'aveva prevista pure il profeta della meteorologia matuziana, Achille Pennellatore, con il suo termine "velature"). L'oracolo di Porto Sole sa bene a che cosa allude...


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